sabato 28 novembre 2009

Dorian Gray versione 2000




E' uscito nelle sale italiane venerdì 27 novembre il film che farà rivivere sul grande schermo il mito di Dorian Gray, opera del grande Oscar Wilde (1891).

Per l’occasione il regista Oliver Parker (L’importanza di chiamarsi Ernesto, 2002), ha voluto come protagonista il nuovo sex symbol del cinema inglese, Ben Barnes.

L’attore ventottenne Ben Barnes , tolti i panni del bel Principe Caspian di "Le cronache di Narnia" (2008) veste qui quelli (quasi) immortali dell’uomo che non voleva invecchiare.
Fascino dandy e aria efebica rendono Ben il perfetto Dorian Gray degli anni 2000.
Accanto a Ben Barnes compare l’attore inglese Colin Firth, nei panni dell’amico tentatore Lord Henry Wotton. Sarà lui a spingere Dorian a desiderare l’eterna giovinezza. Per i due è il secondo lungometraggio assieme: hanno infatti già recitato nella spassosa commedia "Un matrimonio all'inglese"
Dorian Gray
Regia: Oliver Parker Anno: 2009
Genere: Drammatico
La ricerca della bellezza eterna diventa ossessione diabolica per Ben Barnes alias il Dorian Gray degli Anni 2000.

Niente riccioli biondi e occhi azzurri, nemmeno labbra color porpora dell’originale ottocentesco: ma i puristi di Oscar Wilde perdoneranno la virata fantastica del regista Oliver Parker, noto per aver portato sul grande schermo altre opere dello scrittore inglese tra cui Un marito ideale (1999) e "L’importanza di chiamarsi Ernesto" (2002).
Questa volta, però, i toni da dramma vittoriano si trasformano in un avvincente incubo gotico.

E se la forma è quella dell’horror soprannaturale, la sostanza non cambia: il ragazzo ingenuo e bellissimo appena arrivato a Londra viene sedotto dalle parole del cinico (e invidioso) conte Henry Wotton (Colin Firth in inedita versione bad) che con la formula magica «Sei giovane e bello. Hai diritto a tutto. Puoi permetterti tutto.» abbaglia il cuore e la mente di Dorian permettendosi così, in virtù del suo aspetto, di desiderare, sedurre e uccidere.
Ma il rovescio della medaglia è nascosto in soffitta, coperto da un velo nell’oscurità.

In quel ritratto (realizzato con la nuova tecnologia 3D) che non solo invecchia, ma letteralmente si consuma, fino al duello finale – con sorpresa – Dorian contro Dorian.

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