martedì 8 dicembre 2009

Quando "fare la spesa" é un'avventura..


Trovato in un blog, che condivido a 100% !

Il signor Valerio Visintin scrive :

Da molti anni ho maturato l'idea che mangiare bene a Milano sia un progetto complicato, affidato a un pacchetto di scelte percentualmente esiguo.
Ma ritenevo che mangiare e basta - cioè nutrirsi, soddisfare un impulso primario e inderogabile – fosse questione ordinaria, senza confini di prezzo o di scelta, risolta e archiviata ogni santo giorno sino ai limiti estremi e dolorosi di quelle che chiamiamo mense dei poveri.
Mi sbagliavo. E l'ho compreso soltanto in questi sei giorni di domicilio coatto per decorso influenzale.
Da un momento all'altro, io e mia moglie ci siamo ritrovati con la febbre alta, il frigorifero vuoto e tutto il cibo di Milano fuori dalla porta.

Trent'anni fa, nel medesimo quartiere nel quale abito oggi, in caso di necessità mia madre telefonava al signor Astolfi se voleva latte e formaggi, alle sorelle Grignani per il pane, ai Redondi per la carne, al Vismarket per scatolette e conserve.
Ora, le piccole botteghe con consegna e conto aperto non esistono più, costrette in ritirata di fronte alla sovrabbondanza della grande distribuzione.

Nella modernissima città della moda e dell'Expo basta qualche linea d'influenza per staccare la spina dal resto del pianeta alimentare.
Un paio di tentativi si fanno con quei pochi marchi che promettono servizio a domicilio. Succede, però, che il più importante sembra preso d'assalto, e non dà disponibilità per i tre giorni successivi. Mentre il market sotto casa mi fornisce una versione surreale:
“Certo, le portiamo la spesa a casa, se lei viene qui a sceglierla”. “...non ci siamo capiti: a me serve la consegna proprio perché non posso uscire...”, “In tal caso, mi spiace, ma non possiamo aiutarla”.
Si corre ai ripari, allora, come si può. E dopo aver dilapidato la buona volontà di amici, vicini e parenti stretti, si spendono piccoli capitali in pizze e sushi, che arrivano, questi sì, diritti a casa, contro ogni logica dietetica.

Poi, finiscono anche i contanti e gli ultimi fornitori si pagano con una raccolta di monete da 2 euro accumulata nel salvadanaio.
Finché, una mattina, ci si sveglia sfebbrati, ci si abbraccia commossi e ci si avventura fuori casa per fare la spesa, mano nella mano, come due fidanzatini.

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