lunedì 14 febbraio 2011

Senza tacchi, l'esordio di Francesca Lancini





Francesca Lancini e il suo romanzo d'esordio «Senza tacchi»: les confessioni di una modella milanese.

"Superficiale e spietato". Così Francesca Lancini descrive il mondo della moda nel romanzo «Senza tacchi».

Sulle passerelle dall'età di 18 anni, qualche esperienza come show-girl e attrice, la ventottenne bresciana, milanese d'adozione, esordisce nella narrativa con la storia di Sofia, una modella imprigionata in una vita che non sopporta più.

«È il racconto di un cambiamento, di una presa di coscienza», spiega l'autrice.
«Sofia non sono io, ma anch'io come modella mi sentivo sempre fuori luogo: vedevo queste ragazze ossessionate da Angelina Jolie che saltavano i pasti per non ingrassare... Gli stilisti sostengono che l'anoressia non è loro responsabilità, ma se disegnano solo abiti per taglie 36 chi ci entra?».

Laureata in Scienze della Comunicazione, oggi Francesca Lancini fa qualche sfilata ma ha altre ambizioni: «Mi piace scrivere, di solito con la musica in sottofondo, dai Franz Ferdinand a Tom Waits».

La passione per la letteratura è l'altra cosa che la accomuna a Sofia, assieme all'abitudine di giudicare le persone dai loro libri preferiti.

«Mi accusano di essere snob, ma sono fatta così. Se ti piacciono Balzac, Dostoevskij, Auster, Capote o DeLillo va bene, se vai matto per Fabio Volo allora ti saluto cordialmente, ma finisce lì».

Facile capire perché non ami quella vita milanese che in «Senza tacchi» definisce «un susseguirsi di pose: il lunedì all'Old Fashion, il martedì al The Club, il mercoledì al Nephenta...».
«Per carità, non sono per niente mondana, la mia Milano è quella dei cinema, dei musei, dei parchi, delle piccole sale da tè. E delle domeniche senza auto: dovrebbero indirne di più».

«Senza tacchi» (Bompiani).

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