giovedì 6 agosto 2015

L'isola napoletana di Gaiola, bellissima e maledetta..




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L'isola di Gaiola è una delle isole minori presenti tra le acque del Golfo di Napoli ed è situata di fronte alla costa di Posillipo, nell'omonimo Parco sommerso. 

L'isola trae la propria denominazione dalle cavità che costellano la costa napoletana, anche se in origine era nota con il nome di "Euplea", in quanto caratterizzata da un piccolo tempietto dedicato alla Venere eEploea.

L'isolotto, è situato a soli 30 metri di distanza dal bagnasciuga

Anticamente era collegato a Posillipo da un lembo di terra, ma già ai tempi dei romani un crollo portò Gaiola a separarsi dalla terra ferma. 

Oggi, l’isola è divisa in due parti, frutto della divisione di un unico blocco di tufo avvenuta nell’ottocento, ed un esile ponte collega i due atolli.

Sull'isolotto maggiore, si trova una villa edificata nella metà dell'Ottocento, mentre su quello minore, la famiglia Agnelli vi fece realizzare un eliporto. 
Inoltre, per proteggere il fondale della zona, ricchissimo di resti archeologici, dal 2002 è stato istituito il Parco Sommerso e l'Area Marina Protetta di Gaiola.

L’isola, oltre ad essere un vero e proprio tesoro del patrimonio paesaggistico italiano, gode di una fama molto particolare: sembra essere maledetta
Fino al XIX secolo, accanto all’isola, sorgeva un altro edificio romano semisommerso noto come “la Scuola di Virgilio”
La leggenda narra che in questo luogo il vate insegnasse le arti magiche con riti e pozioni. 
Le pozioni magiche inquinarono le acque cristalline dell’isola, provocando un maleficio contro chiunque si trattenesse troppo a lungo da quelle parti.

E così l’isola Gaiola, nonostante la sua incantevole bellezza, sin dai tempi più remoti ha collezionato eventi  e tragedie . 


La serie di episodi sfortunati inizio' attorno al 1920, quando il proprietario dell'isola, un certo Hans Braun, fu trovato assassinato
Poco tempo dopo, la moglie morì annegata ed il proprietario seguente, Otto Grunback, morì di infarto.

Purtroppo la malasorte  continuò a colpire i proprietari. Maurice Sandoz, titolare della nota casa farmaceutica, abitò sull’isola negli anni ’50 e subito dopo venne rinchiuso in un manicomio dove si suicidò
In seguito la villa venne acquistata da Giovanni Agnelli, che la tenne pochi anni, per poi rivenderla a Paul Getty, magnate del petrolio. 
Quest’ultimo non ebbe alcun problema sino al 1973, anno in cui la ‘ndrangheta rapì suo figlio
Dopo l’amputazione di un orecchio del ragazzo, la famiglia Getty pago' un riscatto di 17 milioni di dollari.

Infine, nel 1978 l’isola passò nelle mani di Gianpasquale Grappone, detto Ninì, creatore del Loyd Centauro
Anche lui finì in prigione per colpa di incalcolabili debiti
La villa fu messa all’asta e quando fu venduta, la moglie Pasqualina Ortomeno morì in un incidente stradale
Da quel giorno l’isola diventò proprietà della Regione Campania e, per motivi scaramantici, è disabitata da circa 40 anni.

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