giovedì 5 maggio 2016

Ma cos'è la sindrome di WANDERLUST ?



In sociologia Wanderlust significa desiderio di viaggiare, di fare nuove esperienze, di vedere nuovi posti e vivere la libertà e l'emozione di essere stranieri.
Tolkien diceva "Not all those who wander are lost"

(Non tutti quelli che vagano sono persi) e mai frase può essere più adatta.


La Sindrome di Wanderlust è la voglia irrefrenabile di viaggiare generata da una grande curiosità rispetto al mondo che ci circonda.

Ci sono qualità speciali del "vagabondo" o del "sognatore" che hanno un posto speciale nel mondo. 
Sono quelli che scoprono l'unico, il nuovo e quello che alla maggior parte delle persone, passa inosservato.

Sono quelli che viaggiano in tutto il mondo, senza un vero motivo, solo per seguire gli impulsi e per alleviare l'inquietudine . 

Vedono la vita in un altro modo, un modo che migliora le esperienze alla ricerca di una vita "sognata" e giustifica la casualità. 



Sognano di libri che non sono stati scritti, di città ancora da scoprire e incitano l'entourage a cercare, come loro, l'avventura e originalità. 
In un mondo dove è facile stigmatizzare le tendenze delle persone, il "vagabondo" spesso ha una una cattiva reputazione, visto spesso come sfuggente, scostante e irregolare. Invece si tratta solo di sognatori irrequieti, che non saranno soddisfatti se non dopo aver esplorato nuovi territori e conosciuto nuove persone



Dunque  la “Sindrome di Wanderlust” si riconosce molto facilmente, poiché è caratterizzata dalla “necessità”, dal bisogno - da parte della persona - di viaggiare, di esplorare posti nuovi, di fare le valigie e prendere un aereo per andare da qualche parte nel mondo.


Non si tratta di una semplice vacanza estiva, ma di un vero e proprio bisogno di mettersi in viaggio. 
La stessa parola deriva dal tedesco "wander" (desiderio), e "lust", (girovagare).


La “Sindrome di Wanderlust” è  identificabile attraverso alcuni chiari segnali. 
Fra questi, ad esempio, il fatto che, chi è affetto da questa particolare sindrome – che a quanto sembra sarebbe collegata al recettore della dopamina D4 (DRD4 7r), il "gene del viaggio" che si trova in circa il 20% della popolazione mondiale – avrebbe sempre a portata di mano uno zaino o un trolley, pronto per partire per un nuovo viaggio.

Inoltre, i cosiddetti “wanderluster” hanno sempre a portata di mano itinerari, mappe, siti di viaggi e di compagnie aeree e quant’altro, per organizzare per bene i propri viaggi.

Secondo quanto emerso da uno studio condotto dai membri del National Geographic, proprio il DRD4 sarebbe presente nelle persone maggiormente propense a correre dei rischi, quelle che amano provare nuovi cibi, intrecciare nuove relazioni e nuove avventure. 





 

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